Entrando a Napoli, dall'autostrada, si percorre il corso Lucci, la via Marina, per giungere in Piazza Municipio, dove troviamo il primo capolavoro di questa straordinaria città, il Maschio Angioino il castello costruito dagli aragonesi come fortezza a protezione di un accesso dal mare; il castello si trova infatti di fronte al porto: una stupenda fusione di arte e funzionalità.
Risalendo la Piazza Municipio, si giunge ad un crogiuolo di meraviglie da fare invidia.
Si parte dal Teatro di San Carlo, forse il primo teatro al mondo, sicuramente tra i più famosi, e forse il più importante nella storia della lirica, almeno fino al primo '800: qui hanno visto la luce le opere di Alessandro Scarlatti e di GiovanBattista Pergolesi, i padri dell'Opera Buffa, qui Rossini ha creato capolavori immortali, da qui sono partiti per dettare legge in tutta Europa musicisti come Paisiello, Traetta, Donizetti, Bellini, qui hanno trovato un posto nella Storia della Musica i libretti di Alfieri e Metastasio, da qui sono passati i più grandi direttori d'orchestra di questo secolo, da Toscanini a Solti a Muti.
Proseguendo, oltrepassata la Galleria Principe Umberto, troviamo forse la più bella piazza del mondo, Piazza del Plebiscito, così chiamata perché proprio qui ci fu il plebiscito popolare che dette il potere ai francesi, e qui dobbiamo fermarci un attimo ad osservare almeno due monumenti che rappresentano Napoli in tutto il mondo : la Basilica di San Francesco di Paola, col suo incredibile colonnato, secondo soltanto al colonnato del Bernini in Piazza San Pietro a Città del Vaticano: un caplavoro del Barocco Napoletano, con la sua architettura essenziale eppure così piena di fascino, e con le famose statue dei dodici apostoli e degli evangelisti, all'interno della struttura;di fronte alla Basilica troviamo Palazzo Reale, sede dei regnanti napoletani dai tempi di Carlo III, che qui trasferì la residenza reale dal palazzo oggi conosciuto come Ospedale dei Poveri in piazza Carlo III appunto: nel Palazzo oggi hanno sede la Biblioteca Nazionale, con i suoi innumerevoli fondi librari e con iniziative uniche al mondo come l'Officina dei Papiri, che studia i ritrovamenti ercolanesi e pompeiani ma non solo; il Teatrino di Corte, vero gioiello barocco; svariate mostre che di volta in volta animano la vita culturale napoletana; caratteristiche inoltre del palazzo le statue sulla facciata che rappresentano i Re di Napoli.
Scendendo la via Cesario Console, che costeggia Palazzo Reale, ci si spalanca davanti la veduta del Golfo, il più bello del mondo, una delle immagini più famose di Napoli: il Vesuvio, il Pino (abbattuto quello antico, ormai vecchio di oltre 200 anni, ne è stato piantato un altro, nello stesso sito), il lungomare... Un concentrato di meraviglie !!!
Imbocchiamo il lungomare, e dopo neanche duecento metri entriamo nella stradina che porta al Borgo Marinari, in fondo alla quale c'è il Castello dell'Ovo, altra fortezza aragonese che si erge come un meraviglioso scoglio in mezzo al mare; il Castello è così chiamato perché c'è una leggenda che narra che le sue fondamenta si reggano su un uovo messo lì dai costruttori, e che Napoli sarà distrutta quando quell'uovo si romperà...
Continuando il lungomare, alla fine della via Caracciolo, si giunge al porto di Mergellina, altra zona incantevole dove, accanto al mare, spiccano le tombe di Virgilio e Leopardi e la piazza Piedigrotta, altro piccolo gioiello barocco reso famoso dagli innumerevoli festival della Canzone Napoletana.
A questo punto saliamo la via Orazio, ci colleghiamo con le vie dedicate ai poeti latini, tutte da visitare per il meraviglioso panorama che si gode, superiamo la via Manzoni e il corso Europa e dalla via Cilea giungiamo al quartiere Vomero, attraverso la via Luca Giordano e la via Scarlatti, forse tra le più belle strade di Napoli; qui saliamo la via Morghen e arriviamo nel punto più alto della città, San Martino, un convento ed un museo tra i più famosi al mondo, l'unico che conservi le suppellettili del passaggio francese a Napoli, il punto più panoramico di Napoli.
A questo punto dobbiamo tornare indietro, a visitare quella che forse è la zona più caratteristica della città, i Quartieri, un intrico di stradine e vicoli ancora diviso, come nell'antica Neapolis, in decumani, per trovare dei gioielli architettonici e urbanistici, come la zona di Spaccanapoli: così è chiamato il decumano maggiore, che taglia in due il centro storico, cuore della città antica.
Qui troviamo un altro luogo caratteristico per i napoletani, il cimitero costruito in occasione della peste nel XVII secolo, che ospita le vittime di quella sciagura, e che per i napoletani è diventato un luogo di culto: tutti qui credono di trovare un antenato, un avo, qualcuno appartenuto alla famiglia, e le donne del quartiere curano questo cimitero, contribuendo ad accrescerne il mito nella storia napoletana; è il Cimitero delle Fontanelle.
Un discorso a parte meritano le chiese, veri capolavori architettonici che coprono una larga fetta della Storia dell'Arte Napoletana, dal gotico al rinascimento, dal barocco all'ottocento, che si trovano per la maggior parte proprio nel centro storico o ai confini di esso; ne ricordiamo qui quattro tra le più rappresentative: S. Domenico Maggiore, S. Lorenzo Maggiore, Cappella Sansevero, del principe di Sangro, che ospita il celeberrimo Cristo Velato, il Gesù Nuovo.
Da ricordare ancora quella che forse è la più bella e più famosa chiesa di Napoli: la chiesa di Santa Chiara, col suo meraviglioso Chiostro; in parte distrutta da un bombardamento durante la II Guerra Mondiale e ricostruita in parte dallo Stato in parte dalle donazioni dei privati, con annesso il Convento dei Frati Minori e quello delle Clarisse di clausura, racchiude in sè il meglio del gotico napoletano: risale infatti al XIV secolo la sua prima costruzione, su un impianto architettonico che poche modifiche ha subito fino ad oggi; il Chiostro invece è un capolavoro del barocco, una delle più alte espressioni di questo periodo artistico, nel quale la Scuola Napoletana ha creato meraviglie ineguagliabili ed ineguagliate.
Che altro dire ? Sicuramente abbiamo trascurato molte meraviglie di Napoli e sicuramente molte ne aggiungeremo in seguito; forse le descrizioni non sono esaurienti, ma questa pagina vuole soltanto essere un invito fatto a tutti quelli che ci visiteranno: veniteci a trovare, venite ad incontrare Napoli, non ve ne pentirete !!!
Una parte dell'itinerario ve l'abbiamo indicata noi, il resto suggeritelo voi: la rubrica è aperta ad ogni suggerimento, consiglio, critica, e soprattutto ad ogni contributo, fotografico e descrittivo; scriveteci, e l'itinerario napoletano assomiglierà sempre di più ad una vera guida attraverso le meraviglie di questa città.
Io vi aspetto, e mi firmo Dario Del Giudice .