ANCORA EMIGRANTE?
Ci sei riuscita
ad insegnarmi a fingere,
a non mostrare
il dolore che provo,
per la previsione di una
nuova nostalgia,
nella speranza
di un ancora lontano
e duro futuro.
Un futuro di cui ho paura,
come del buio di questa
stanza, vuota senza di te.
Un futuro dal quale
stavolta anch'io,
nonostante tutte le mie prudenze,
non potrò più tornare indietro.
Forse soltanto adesso
ti ho finalmente accordato
la mia fiducia,
la mia rinuncia,
me stesso.
TRASGRESSIONE PLATONICA
Come tutte le estati,
il solito periodo di celibato forzato,
dedicato ad una intensa
riabilitazione alcoolica,
insieme a goliardiche compagnie.
Invece quest'anno qualcos'altro;
forse soltanto per
provarsi di potere, volendo...
Casualmente l'incontro
con un passato irrisolto
e un eros incipiente,
irrefrenabile.
Subito ecco avanzare
presunti sensi di colpa,
e la paura di piombare
nel caos affettivo,
di giocare troppo audacemente
col mio subconscio.
Ma la sera precedente
la dura, cruenta battaglia,
la tua voce al telefono,
dopo giorni di incauto silenzio.
Amore, non farmi mai mancare
la forza che ha saputo darmi
la consapevolezza della nostra unione.
Ignorando tutto, non rischiare
ancora, una volta di troppo.
Ancora, come ieri.